17 aprile 2019: العربية e le sue varietà

Oggi, 17 aprile, la mediatrice culturale Khadija Azil ha tenuto un corso di aggiornamento per docenti presso EURAC Research dal titolo “L’arabo e le sue varietà: come integrarlo a lezione”.

Arrivando sovraccarica di roba, tra libri, fotocopie e oggetti di uso quotidiano, ha subito fatto intendere quali erano le sue intenzioni per la giornata: trasmetterci quanto più possibile della sua lingua ma senza tralasciare la sua cultura. Gli alunni arabofoni o comunque originari di un paese arabofono sono un gruppo consistente tra gli alunni seduti ai banchi delle scuole altoatesine.

Durante la mattinata ci siamo concentrati sulle particolarità di questa lingua tanto affascinante quanto complicata, capendo quanto sia difficile per un ragazzo/una ragazza appena arrivato/a in Alto Adige, imparare le lingue del posto. È un processo lungo e delicato che richiede molto impegno da parte sia dell’alunno sia dell’insegnante e ovviamente non si tratta solo di un problema linguistico ma anche, o soprattutto, culturale. Ecco quindi che Khadija, ci ha raccontato anche della sua cultura e delle usanze ad essa legate e tutti noi abbiamo realizzato quanto sia diversa la cultura araba dalla nostra. Ben presto tutti noi abbiamo anche pensato “devo organizzare al più presto un viaggio in Marocco” suo paese di origine. Ovviamente la pausa di metà mattina con il tè marocchino e i biscotti non ha fatto altro che aumentare questa nostra voglia di viaggiare.

Nel pomeriggio, dopo una breve introduzione all’alfabeto, ci siamo tutti messi in gioco cimentandoci con la calligrafia araba. Inizialmente in sala si vedevano solo facce sconcertate e mani nei capelli, ma dopo un po’ e soprattutto grazie alla pazienza e al sorriso di Khadija, abbiamo iniziato a capire il meccanismo finendo per scrivere con successo le nostre prime parole in arabo. Il laboratorio di scrittura ci ha dato la prova definitiva che l’arabo è sì una lingua complessa e difficile, lontana dalle nostre lingue, ma che tramite dedizione e impegno può essere imparata. Non solo, ci ha anche meravigliato per la sua eleganza e ricchezza.

Per darci un’idea di come “suona” la lingua araba, la mediatrice culturale ci ha fatto ascoltare una canzone, letto una poesia e raccontato una storia per bambini. In conclusione, ha aggiunto che tutte queste attività potrebbero tranquillamente venire riprodotte nelle classi per sensibilizzare e incuriosire tutti gli alunni a questa affascinante lingua parlata da più di 300 milioni di persone nel mondo.

Nell’attesa di altri incontri di questo tipo,

مَعَ السَّلامَةِ (Arrivederci!)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(Testo di Marina Niccolini, tirocinante SMS)

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